Studiando
i cereali abbiamo avuto modo di approfondire i glucidi, affrontando
carne e pesce andremo in drill down per protidi e i lipidi, ma
ora parlando di ortaggi, e in seguito di frutta, l'occasione risulta
ghiotta per dedicarci a migliorare la conoscenza di vitamine s sali
minerali.
Inquadriamo
intanto i nutrienti in generale, come peraltro già visto in classe
prima.
I
nutrienti si dividono in macronutrienti, cioè nutrienti di
cui abbiamo necessitò di ingerire grandi quantità:
- Acqua
- Glucidi (4 Kcal/gr)
- Lipidi (9 Kcal/gr)
- Protidi (4 Kcal/gr)
Va
fortemente sottolineato che, a parte l'acqua, macronutriente
fondamentale, ma non energetico, gli altri macronutrienti apportano
tutti energia in virtù della loro ossidazione nel catabolismo post
digestivo e con i rendimenti netti indicati tra parentesi.
Taluni
autori proprio per la mancata conversione in energia considerano
l'acqua come un nutriente a parte senza farlo rientrare in nessuna
categoria, altri lo mettono addirittura nella categoria dei
micronutrienti il che è corretto dal punto di vista energetico, ma
contrasta con le dosi di assunzioni.
Va poi aggiunto l'alcol che apporta 7 Kcal/gr, ma non viene oggi più considerato un nutriente poiché la sua tossicità non lo rende idoneo come fonte di energia.
La
seconda categoria in cui si dividono i nutrienti sono i
micronutrienti a loro volta rappresentati da vitamine e
sali minerali, i cui fabbisogni giornalieri sono dell'ordine
di grammi o di milligrammi.
Annotiamo
per inciso che non tutta le nostre esigenze nutrizionali si
esauriscono qui perché, ad esempio, abbiamo di fatto anche
fabbisogni di una sostanza non digeribile, la fibra, e beneficiano
dall'assunzione di tutta una serie di sostanze, per lo più
fitocomposti, dette molecole bioattive.
Ciò
che contraddistingue i micronutrienti, oltre alle bassi dosi, è di
esser indispensabili, ossia il loro apporto in quantità adeguata
risulta essenziale non solo per la mantenerci in salute, ma
addirittura per la nostra stessa sopravvivenza ed è proprio per
questo che sono a tutti gli effetti dei nutrienti.
La
prima vitamina ad essere stata scoperta ed identificata come
indispensabile per la vita è la vitamina B1 (tiamina) che contiene
un gruppo amminico e per questo è stata definita “amina della
vita” e da qui è nato il termine di vitamina poi applicata a
tutte le altre sostanze essenziali perché gli organismi ne producono
in quantità insufficienti o non ne producono affatto. Talune
vitamine vengono prodotte dalla microflora intestinale,
apporto importante per evitare le carenze, ma anch'esso da solo non
sufficiente a completare il fabbisogno.
Nel
corso della storia alcune sostanze sono dapprima state considerate
come vitamine poi si è invece scoperto che la produzione endogena
era sufficiente e pertanto sono state espunte come la vitamina B10
(PABA) , B13 (acido orotico), Bt (carnitina), J (colina).
Alcuni
autori considerano come vitamina l'ubichinone (vitamina Q) di fatto
il coenzima Q di cui però non sono noti casi di carenza. Altri
parlano di vitamina F, intendendo i grassi essenziali polinsaturi (in
inglese PUFA) ossia linoleico, linolenico, arachidonico, noi li
tratteremo insieme ai grassi.
Un altro criterio oggi
spesso seguito è quello di considerare vitamine le sostanze che
svolgono il ruolo di coenzimi che è uno dei ruoli fondamentali di
tali sostanze.
Anche le piante sono
dotate di vitamine, ma si tratta di sostanze differente da quelle del
regno animale e lo stesso discorso vale anche per gli ormoni.
Le funzioni delle vitamine sono
regolatrici (coenzimi) e protettrici.
Le vitamine si distinguono in
idrosolubili e liposolubili.
Tale
distinzione che si basa sulla proprietà chimica della solubilità
nei solventi polari ed apolari, oltre che implicare una differente
distribuzione negli alimenti, comporta il fatto che le vitamine
idrosolubili diano luogo solo a ipovitaminosi, cioè solo la
carenza di vitamina porta all'instaurarsi di condizioni patologiche,
mentre quelle liposolubile oltre che a problemi di carenza sono
interessate a problemi di apporti eccessivi e di conseguente
accumulo, si parla in tal caso di sindromi da ipervitaminosi.
Nella seconda categoria
di micronutrienti i sali minerali rientrano la maggior parte degli
elementi inorganici in quanto presenti nel nostro organismo, anche se
attualmente solo di una quindicina sono noti fabbisogni alimentari.
Tali elementi sono
presenti sia negli alimenti sia nel nostro organismo prevalentemente
sotto forma
di sali, di composti
organici più complessi, ma anche in forma libera (ioni).
Un tempo si distingueva
tra elementi di rapida utilizzazione (calcio e fosforo) e di lenta
utilizzazione (ferro, potassio, sodio, cloro e iodio), oggi si
preferisce suddividerli in:
macroelementi,
con funzione prevalentemente strutturale (ossa, denti, cellule e
tessuti):
Ca,
P, Mg, S, Na, K, Cl
oligoelementi
o microelmenti, con funzione prevalentemente regolatrice (gruppi
prostetici, enzimi, ormoni, vitamine) a loro volta suddivisi in:
essenziali,
imprescindibili e con
meccanismi di azione noti: Fe, Cu, Zn, I, Se, Fl
traccia,
con ruoli più sfumati e non
sempre ancora ben chiariti: Va, Si, Ni, As, Lt
In generale hanno dunque
funzione strutturale e regolativa,
ma anche protettiva (in particolare ricordiamo i sali tampone che
regolano il pH interno a partire da quello sanguigno spesso
compromesso da una alimentazione sbilanciata).
Si
assumono con cibo e acqua, alcuni possono avere problemi di
assorbimento. Non si degradano con la cottura, ma possono essere
parzialmente dispersi nei liquidi di cottura.
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